La Dottoressa risponde alle domande più frequenti

Dove hanno luogo gli incontri?
Quando avvengono gli incontri?
Quanto dura una seduta?
Quanto costa la consultazione?
In cosa consiste il primo incontro?
Come faccio a fidarmi?
Qualora si fosse resa necessaria una valutazione diagnostica, cosa devo aspettarmi?
È possibile scaricare la fattura?
Posso chiedere una consultazione anche se il problema non è mio?
Posso chiedere una consultazione per mio/a figlio/a?
In tal caso, chi deve venire al primo colloquio psicologico?
Sono un/a adolescente minorenne, posso prendere un appuntamento senza dirlo ai miei?
Quello che dirò verrà mantenuto nel segreto professionale?
E’ vero che lo psicologo non può lavorare se conosce il paziente?
Quale è la differenza tra psicologa e psicoterapeuta?
Cosa significa specializzazione in psicoterapia psicodinamica?
Ma la terapia psicodinamica è efficace?
A quale psicoterapeuta devo rivolgermi per il mio disagio/disturbo/malessere?
Come posso prendere un appuntamento?

 

  • Dove hanno luogo gli incontri?
    I colloqui avvengono in un luogo protetto e riservato in modo tale da sentirsi liberi di raccontare. Lo studio può trovarsi all’interno di di un centro di fisioterapia, o di no studio medico associato. La privacy è sempre garantita.
  • Quando avvengono gli incontri?
    Ricevo su appuntamento in presenza a Castelvecchio (Monte Porzio, PU) presso Fisiomed, studio di fisioterapia e chiropratica di Marco Frattini, e a Marotta (PU), in Via Corfù 1 D. Esercito anche online. Durante il primo contatto (telefonico, via mail, Whatsapp o dal modulo informazioni da questo sito) ci si mette d’accordo sul giorno dell’appuntamento, se al mattino al pomeriggio oppure alla sera.
  • Quanto dura una seduta?
    Le sedute possono variare in durata, da 45 minuti a 60 minuti. Dipende anche dal tipo di accordo che si stabilisce in base alle singole esigenze.
  • Quanto costa la consultazione?
    Il primo colloquio è davvero molto importante, bisogna inquadrare la situazione di disagio e sofferenza, ma soprattutto si cerca di capire se c’è la possibilità di proseguire con il lavoro psicologico. Il costo di ogni seduta si aggira all’incirca sui 70,00 euro. “All’incirca” perché poi nella fattura si aggiungono il costo della marca da bollo e il 2% per l’Ente di Previdenza di categoria Enpap. Esistono tuttavia dei casi per i quali c’è margine di flessibilità per cui non esitare a chiedere un primo appuntamento, insieme eventualmente troveremo un accordo, a seconda delle specifiche esigenze.

Offro consulenze a prezzi calmierati a particolari categorie professionali:

    • agli studenti dell’Università degli studi di Urbino Carlo Bo, familiari e dipendenti (vedi link).
    • agli studenti dell’Università di Macerata, familiari e dipendenti (vedi link).
    • agli operatori delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (sia agli iscritti agli albi FNO TSRM PSTRP, che ai loro familiari o conviventi).
    • agli operatori delle professioni infermieristiche (sia iscritti FNOPI che ai loro familiari o conviventi).
    • agli iscritti Assomedico e loro familiari.
    • ai vigili del fuoco, in servizio ed in pensione, e ai loro familiari.
    • ai dipendenti del gruppo Enel (iscritti FISDE).
    • agli iscritti A.MA.R Marche, Associazione Malati Reumatici Marche, in regola con la quota associativa (vedi link).

Esistono infatti degli accordi stipulati tra questi Ordini Professionali e quello degli Psicologi, a cui aderisco con passione ed entusiasmo. Sul sito dedicato del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) troverete le specifiche, oppure cliccando il seguente link. Potete chiedere conferma anche al Vostro ordine di appartenenza.

  • In cosa consiste il primo incontro?
    Si tratta di un colloquio psicologico vis a vis per individuare il motivo della richiesta e trovare insieme la soluzione migliore. Si tratta inoltre di conoscerci nella relazione e valutare la reciproca affidabilità per una possibile collaborazione. Fin dal primo colloquio si può intuire se si crea quel feeling indispensabile di possibile fiducia e sicurezza, per poter lavorare fianco fianco in questo nuovo obiettivo condiviso. La consulenza non è vincolante ed è possibile che sia necessario un ulteriore incontro per la completa comprensione della Sua richiesta. Si procede poi per step concordati.
  • Come faccio a fidarmi?
    La figura dello psicologo accoglie il paziente senza giudicare. Non impone il proprio punto di vista, ma accetta e aiuta il paziente a comprendersi meglio. Il compito dello psicologo è quello di dare un aiuto razionale a tutti quelli che mostrano precoci segni di malessere, mediante un approccio flessibile, basato sulle specifiche esigenze. Lo psicologo inoltre è tenuto per legge al segreto professionale (fintantoché non viene messa a grave rischio la salute, la Sua vita o quella di altri) ed è in grado di definire il proprio approccio, le proprie competenze e le aree in cui può e non può intervenire. Durante il primo incontro Le verranno comunque fornite le indicazioni necessarie per poter sviluppare un eventuale consenso informato e decidere se proseguire con il lavoro o meno.
  • Qualora si fosse resa necessaria una valutazione diagnostica, cosa devo aspettarmi?
    Si procederà ad una valutazione psicologica focalizzata sul Suo problema: saranno necessari alcuni altri incontri (da concordare assieme) per poter formulare un corretto inquadramento diagnostico in base alle Sue caratteristiche personali, individuare le problematiche risolvibili e sviluppare le necessarie indicazioni terapeutiche. È possibile che vengano utilizzati strumenti psicodiagnostici.
  • È possibile scaricare la fattura?
    Si. Dal 2017, così come ogni altra spesa sanitaria con pagamento tracciabile, è possibile detrarre le spese del lavoro psicologico privato delle dichiarazioni dei redditi in modo assolutamente discreto e irriconoscibile, in quanto voce indistinta dalle altre spese mediche, se pagato con sistema tracciato. Al primo incontro Le verrà richiesto il consenso per la comunicazione dei suoi dati al sistema Tessera Sanitaria, dove ha totale libertà d’espressione.
  • Posso chiedere una consultazione anche se il problema non è mio?
    Certo, insieme si cercherà di dare senso alla situazione problematica nel suo complesso.
  • Posso chiedere una consultazione per mio/a figlio/a?
    Si; solo nel caso in cui si renda necessario sentire anche il minore, sarà necessario il consenso di entrambi i genitori o di chi esercita la patria potestà.
  • In tal caso, chi deve venire al primo colloquio psicologico?
    Entrambi i genitori; a discapito vostro sarà portare o meno il/la bambino/a.
  • Sono un/a adolescente minorenne, posso prendere un appuntamento senza dirlo ai miei?
    Certamente, puoi fissare un incontro di consulenza senza doverlo dire ai tuoi genitori. Solitamente è necessario il consenso dei genitori per poter svolgere un lavoro di sostegno un pò più lungo, ma insieme troveremo il modo migliore per affrontare la situazione e trovare una soluzione.
  • Quello che dirò verrà mantenuto nel segreto professionale?
    Si, come psicologa sono tenuta per legge a mantenere riservato quanto mi viene narrato, fintantoché non viene messa a grave rischio la Sua salute, la Sua vita o quella di altri.
  • Lo psicologo mi legge la mente?
    Assolutamente no. Il rispetto per il Suo senso di autonomia è una priorità e lo sforzo per accrescerlo è alla base del lavoro psicologico.
  • E’ vero che lo psicologo non può lavorare se conosce il paziente?
    In parte è vero, perché il paziente e lo psicologo non possono essere amici. Possono lavorare invece se il rapporto non rientra nelle relazioni significative, ciò significa che non devono esserci coinvolgimenti personali importanti. Paziente e terapeuta non hanno rapporti al di fuori del setting terapeutico. Qualora accada (anche lo psicologo è un essere umano) si interromperà il rapporto professionale e si invierà il paziente ad un collega di fiducia. Tale limitazione fa parte delle regole professionali che garantiscono l’efficacia del lavoro psicologico,  permettendo un atteggiamento non giudicante, il segreto della riservatezza e la non-interferenza nelle relazioni quotidiane. Lo psicologo non trae alcun vantaggio che non sia l’onorario, l’interesse scientifico e professionale.
  • Quale è la differenza tra psicologa e psicoterapeuta?
    Esistono delle differenze abissali tra i due ruoli professionali, ma sostanzialmente una specializzazione quadriennale in psicoterapia (tendenzialmente possibile solo per medici e psicologi) permette di lavorare per ottenere dei cambiamenti significativi nella vita del paziente. Lo psicologo che ha due lauree (una prima triennale e una magistrale di due anni) si limita a fare diagnosi, ovvero individuare il nome del problema del paziente, e a fare sostegno, cioè accompagnare il paziente nelle scelte quotidiane in base alle sue potenzialità. Lo psicoterapeuta invece, grazie ad una lunga formazione teorica e pratica, accompagna il paziente a maturare una maggiore consapevolezza nella sua persona per potersi assumere lui stesso la responsabilità delle scelte, base indispensabile al cambiamento stabile e duraturo. Con una specializzazione in psicoterapia si lavora anche con difficoltà caratteriali stabili e disturbi psichici più profondi. Inoltre, uno psicoterapeuta adotta un approccio specifico, coerente con un determinato inquadramento teorico e pratico. Sono molte le teorie della mente e della psicopatologia. Io sono psicologa e sono specializzata in psicoterapia a indirizzo psicoanalitico o più comunemente chiamato psicodinamico (più sotto cosa significa). Ciò che accomuna i vari indirizzi psicoterapeutici (ce ne sono più di 350 tipi riconosciuti validi in Italia), è l’importanza fondamentale della relazione terapeutica tra paziente e terapeuta affinché vi sia un cambiamento. Diversi sono gli approcci al sintomo, gli strumenti utilizzati, l’atteggiamento dello psicoterapeuta e le tecniche utilizzate. La psicoterapia offre ai pazienti un percorso utile ad affrontare diverse forme di sofferenza psicologica, ad alleviare i sintomi psicopatologici e le disarmonie della personalità e delle relazioni, spingendoli all’analisi interiore, al colloquio, al confronto e alla relazione.
  • Cosa significa specializzazione in psicoterapia psicodinamica?
    Da quando è nata la psicologia, circa all’inizio del 1900, si sono sviluppati vari indirizzi psicologici individuando i loro presupposti in come viene definita la la “mente”, o “teoria della mente”. Ad esempio, alcuni psicologi considerano primariamente il comportamento e i pensieri cognitivi che ne stanno alla base e focalizzano la loro attenzione sulla modifica di tali schemi organizzatori per migliorare lo stato di salute. Il ramo della psicodinamica considera la mente come qualcosa di assolutamente unico, che si è sviluppata in un complicato intreccio di relazioni e di esperienze dando vita ad una storia preziosa e complessa. Tale approccio psicoterapeutico cura riflettendo sull’esperienza soggettiva del paziente, sui suoi modelli relazionali, sui conflitti tra le parti interne e sulle forze inconsce che agiscono silenziosamente su di lui. Il cambiamento in psicoterapia a indirizzo psicoanalitico si sviluppa quindi sulla costruzione di un nuovo significato condiviso della vita del paziente, lavoro che permette la ridefinizione della sua persona.
    L’approccio psicodinamico si distingue dalle altre psicoterapie per: focalizzazione sugli affetti e sull’espressione delle emozioni; esplorazione dei tentativi tesi a evitare pensieri e sentimenti disturbanti; identificazione di temi e modalità ricorrenti; discussione di esperienze passate per focalizzarsi sullo sviluppo futuro; focalizzazione sui rapporti interpersonali; focalizzazione sulla relazione terapeutica; esplorazione di desideri e fantasie.
  • Ma la terapia psicodinamica è efficace?
    “Nonostante negli ultimi anni si siano accumulate sempre più prove che le terapie derivate dalla psicoanalisi sono efficaci, da più parti – in libri, riviste, convegni, e nei mass media che fanno da cassa di risonanza – si continua a ripetere che la terapia cognitivo-comportamentale è la più efficace, come se questo fosse un dato in-controvertibile. Ebbene, le cose non stanno così. La superiorità della terapia cognitivo-comportamentale poteva sembrare vera anni fa quando non vi erano ancora sufficienti ricerche sulla terapia psicodinamica – e tanti facevano l’errore di credere che se non era ancora stata studiata voleva dire che era stata dimostrata inefficace – ma quando il movimento psicoanalitico si è buttato nell’arena della ricerca empirica presto le cose sono cambiate: non solo la terapia psicodinamica è risultata non inferiore a quella cognitivo-comportamentale, ma si è dimostrato che i risultati della terapia psicodinamica possono aumentare nel tempo, come se il paziente avesse interiorizzato determinate capacità i cui effetti maturano gradualmente” (tratto dal libro di Paolo Migone,” La terapia psicodinamica è efficace?” 2021).
  • A quale psicoterapeuta devo rivolgermi per il mio disagio/disturbo/malessere?
    Ad ogni paziente il proprio psicoterapeuta. Essendo un lavoro che non è solo tecnico e meccanico, può essere necessario rivolgersi a più professionisti prima di trovare il proprio psicoterapeuta. L’essenza della psicoterapia psicodinamica o psicoanalitica consiste nell’esplorare gli aspetti di Sè non pienamente conosciuti, specialmente se si manifestano nella relazione terapeutica e potenzialmente ne vengono influenzati.
  • Come posso prendere un appuntamento?
    È possibile fissare un appuntamento contattandomi telefonicamente al 345 725 9406, scrivendo una mail all’indirizzo dottoressa.rasomsara@gmail.com oppure compilando il seguente modulo di contatto.

“Vedere l’ombra
significa
illuminarla”

Dethlefsen e Dahlke, 1984

“Ciò che è rimasto capito male ritorna sempre; come un’anima in pena non ha pace finché non ottiene soluzione e liberazione”

Sigmund Freud